Pubalgia: cos’è, come riconoscerla e come curarla naturalmente

La pubalgia è un’infiammazione che colpisce dal basso addome, al pube fino ad arrivare alle gambe. In particolare, la malattia si manifesta in chi fa sport, ma l’infiammazione si può prevenire. Riconoscerla non è sempre facile, questo perché spesso le cause possono essere diverse e anch’esse richiedono tempo per essere inquadrate. Oggi vediamo quali sono i sintomi e dove si localizza il dolore, come curarla con i rimedi naturali e non.

La malattia può essere anche risolta con una terapia e con degli esercizi che permettono di prevenire che l’infezione si verifichi e vi anticipo che l’operazione chirurgica è davvero rara che si riveli necessaria.

Sintomi della pubalgia

La malattia si presenta nell’uomo e nella donna, ma lui ha maggiori probabilità di contrarre la malattia. Di solito comunque interessa soprattutto gli sportivi. Non è una malattia facile da inquadrare proprio a causa delle molte sfaccettature che può assumere.

La pubalgia nell’uomo colpisce il canale inguinale. Nel gergo, viene chiamata anche sindrome retto addutroria. Infatti, il dolore fortissimo parte dal bacino e si manifesta poi fino ai tendini adduttori e alle parti intime. Questa forma di pubalgia si trova soprattutto nei calciatori e negli sportivi e, nei casi più gravi, può essere invalidante.

La pubalgia in gravidanza o sindrome sinfisaria, invece, si presenta nella sinfisi pubica. Durante la gravidanza e il parto, questa zona è particolarmente sollecitata. Per questo, si possono sentire dolori forti e l’infezione può diventare anche grave. Con la terapia giusta, di solito, il tutto si sistema dopo il parto.

Dove si localizza il dolore nella pubalgia? Si manifesta nella zona pubico-inguinale e s’irradia all’interno della coscia. Raramente può manifestarsi anche al fianco oppure come la sensazione di non aver svuotato completamente la vescica. Fa male soprattutto la mattina, a muscolo freddo. Con un po’ di attività fisica il dolore invece tende a migliorare.

In casi per fortuna piuttosto rari il dolore può presentarsi in modo così improvviso e forte da portare la persona a interrompere immediatamente qualsiasi attività e fermarsi.

Cause della pubalgia, quali sono le più comuni

Abbiamo visto come si manifesta la pubalgia e come riconoscerla. Adesso invece vediamo cosa causa la pubalgia. Molto spesso è difficile capire perché si presenta e non sono pochi gli esperti che sostengono l’idea che i fattori scatenanti sono tanti.

Alla base comunque c’è la consapevolezza che l’infiammazione si manifesta soprattutto per un allenamento eccessivo. Ecco perché gli sportivi che ripetono ogni giorno sempre gli stessi specifici movimenti, sono i più soggetti a soffrirne. Oltre alla questione di essere “sotto sforzo”, chi ha problemi alle ossa precedenti ha più possibilità di avere i sintomi di questa malattia.

Anche malattie croniche e degenerative a livello muscolare possono causarla. Nella gran parte dei casi, però, la malattia si presenta per via dello sforzo fisico presente in una determinata situazione.

Come curare naturalmente la pubalgia

Se state cercando un modo per alleviare il dolore sappiate che è possibile. I rimedi naturali per affrontare la pubalgia, purtroppo, sono pochi. Anche le creme sembrano non funzionare di fronte alla malattia. La buona notizia è che, trattandosi di parti ossee e muscolari, si può intervenire con degli esercizi preventivi, che si possono usare anche dopo essere stati colpiti dalla malattia.

In più, ci sono i rimedi omeopatici, che vengono prescritti per bocca dopo il riconoscimento della malattia. In qualche caso, si usa anche la crioterapia, che consente di ottenere un sollievo mentre si cura la malattia, attraverso delle sedute mirate.

Contro questo problema, una cura efficace è quella dello yoga. Distendendosi, si va a stimolare la parte che è soggetta a infiammazione e si riesce a combattere efficacemente la malattia.

3 rimedi naturali per alleviare il dolore

  1. Il primo rimedio naturale è il più semplice ma efficace di tutti. Il riposo totale almeno dei muscoli interessati. In alcuni casi sono sufficienti 2 o 3 settimane, altre volte possono occorrere anche diversi mesi.
  2. Impacchi di ghiaccio dalle 2 alle 3 volte al giorno. Il ghiaccio sulla zona dolorosa riesce a ridurre in modo più che efficace il dolore avvertito.
  3. Ci sono poi diversi tipi di pomate naturali che funzionano come antinfiammatori, potete provare per cercare di ridurre i fastidi come per esempio quella all’arnica o l’artiglio del diavolo.

Chiaramente il suggerimento che vi do è di seguire la prescrizione medica. Potrebbe appunto ritenere necessario prescrivervi antinfiammatori se il dolore è particolarmente forte. In questo modo oltre a ridurre il dolore viene gestita anche l’infiammazione. L’attività sportiva però non deve essere ripresa fino alla completa guarigione. Raramente il dottore può ritenere necessaria la terapia cortisonica. L’approccio fisioterapico invece può offrire grandi risultati e permette di guarire prima, stessa cosa vale per lo stretching.

Consigli finali sulla pubalgia

La pubalgia è una malattia che può trasformarsi in ernia molto facilmente. Per questo, è importante andare dal medico ai primi segnali. Se hai un personal trainer, puoi chiedere di fare degli esercizi che ti aiutino ad affrontare al meglio questa malattia.

I gradi di pericolosità della malattia sono 3 e, ovviamente, essere nel terzo gruppo significa avere dolori invalidanti. Per questo, anche i piccoli dolori non vanno assolutamente sottovalutati.

Le tisane che aiutano genericamente a combattere le infiammazioni non riescono a lenire i sintomi, ma sono comunque ottime: possono evitare che l’infezione si diffonda e prenda all’addome.

Ricorda di fasciare la zona interessata in un primo momento. Questo ti aiuterà a lenire il dolore prima di arrivare dal medico.

Cerca sempre di metterti sotto sforzo solo dopo che ti sei allenato. Allenarti “a freddo” significa essere esposto a malattie di questo tipo.

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Disclaimer: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.

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