Yoga: 3 posizioni semplici ed efficaci per alleviare lo stress

Oggi un articolo interamente pratico – in occasione dell’ultimo articolo che avevo scritto, diversi lettori hanno richiesto un approccio più pratico, così oggi eccolo qua!

Prima di addentrarci nelle posizioni dello Yoga per alleviare lo stress, per deontologia e con tutto il cuore, ci tengo a fare una precisazione: ogni percorso di crescita personale efficace, serio e capace di dare risultati tangibili, ha come base un’assunzione di responsabilità da parte del protagonista.
Ogni persona che voglia approfondire strumenti come quelli offerti dal coaching, dal counseling, dall’arte-terapia o da qualsiasi altro sistema di crescita personale, deve però prima imparare a usare bene questi strumenti, a conoscerli e padroneggiarli. Fattibilissimo, ma è un compito che richiede consapevolezza, umiltà e un certo tempo.

Chi non lo fa, chi non impara a usare bene questi formidabili strumenti, forse si diletta, si distrae un po’ dalla propria vita quotidiana insoddisfacente, magari arriva anche a provare un piacere profondo in alcuni momenti, ma difficilmente riuscirà a produrre i cambiamenti sperati.

Questa è la ragione per cui, tra le numerose posizioni Yoga per alleviare lo stress che esistono, ho scelto le tre che sono più alla portata di tutti, quelle che si possono praticare per lo meno senza fare errori controproducenti e senza farsi male; per approfondire l’esercizio dello Yoga, poi, con tutto il cuore ti suggerisco un insegnante in carne e ossa e non un corso online.
Per lo meno, se vuoi approfondire la pratica degli asana, le posizioni del corpo.
Se invece sei attratto dai mantra (vibrazioni sonore e preghiere), dai mudra (posizioni delle mani), dai bandha (sigilli degli organi interni) e dal pranayama (meditazione attraverso il respiro), allora anche un corso online può funzionare.

1) Preghiera musulmana

Unisci e piega le gambe fino a metterti sulle ginocchia, poi piega il busto in avanti fino a far toccare la fronte a terra.
Unisci i gomiti tra loro, poi unisci i polsi, gli avambracci e infine il lato esterno delle mani.
Le mani sono rivolte verso l’alto, i gomiti sono attaccati alle ginocchia, il lato esterno degli avambracci e delle mani si tocca e la fronte non riposa a terra, ma sui polsi.
Resta in questa posizione per cinque minuti, respirando in profondità e distribuendo il peso equamente tra destra e sinistra, soprattutto se hai la sensazione di pendere da un lato.
Stai al centro e respira, con massima presenza nel qui e ora.

2) Tadasana, la montagna

Potrà sembrarti l’asana più facile del mondo, invece negli Yoga Sutra di Patanjali (il primo testo in cui lo Yoga risulta sistematicamente codificato) è descritto proprio come uno dei più difficili in assoluto.
Rimani in piedi, con le gambe aperte alla stessa larghezza delle spalle e le braccia rilassate lungo il corpo.
Il peso è equamente distribuito tra destra e sinistra, la parte posteriore delle ginocchia è morbida (come se volessi piegare le ginocchia, ma senza arrivare a farlo), gli occhi sono aperti e lo sguardo è rivolto a un punto di fronte a te, all’altezza dell’orizzonte.
Mi raccomando: non guardare né in basso, né in alto, mantieniti sulla tua linea dell’orizzonte.
Infine, immagina di avere due palline antistress (quelle di gomma) sotto le ascelle – se vuoi, per facilitarti puoi mettercele davvero.
Respira profondamente e con presenza in ciò che stai facendo, percependo e pensando.
Sii montagna.

3) Loto (o mezzo loto), con carrellata di mudra annessa

Mettiti seduto a gambe incrociate, come riesci: se ce la fai a intrecciare tutte e due le gambe tra di loro bene, altrimenti prova a intrecciarne una, se non riesci nessun problema, va bene lo stesso. L’importante è che tu stia seduto a gambe incrociate e che abbia la schiena il più possibile allineata, senza contrarti troppo.

La regola d’oro dello Yoga è sempre una: fai del tuo meglio, lavora sul tuo limite, ma non superarlo mai, né in sforzo né in intenzione.
Da questa posizione, chiudi gli occhi e rilassa le mani sulle ginocchia.
Poi comincia a passare da un mudra all’altro esercitando una pressione leggera, ma decisa in questa sequenza: pollice e indice, pollice e medio, pollice e anulare, pollice e mignolo, e poi di nuovo pollice e mignolo, pollice e anulare, pollice e medio, pollice e indice, e poi di nuovo pollice e indice, pollice e medio, e così via, per cinque minuti.
Indice e mignolo, quindi, vanno premuti ogni volta per due volte di seguito.

So bene, perché l’ho vissuto e lo vivo anch’io, che una persona stressata, al solo leggere esercizi così statici, si stressa ancora di più! Perché la difficoltà, quando siamo vittime di un eccessivo livello di stress, sta proprio nel fermarsi, sentire e respirare.
Però, a meno che non si faccia una vita super sedentaria o non si soffra di sovrappeso, è proprio questa la capacità che va esercitata e sviluppata per liberarsi dallo stress: fermarsi, sentire e respirare.
In questo, le tre posizioni dello yoga appena descritte sono formidabili! Le uso da anni e ne traggo ogni volta immensi benefici, su tutti i livelli: fisico, psichico e spirituale.

Se vuoi approfondire l’argomento sui mudra leggi:
“Il potere nelle mani: come praticare i Mudra per bilanciare le tue Energie.”

Ilaria Cusano
www.ilariacusano.it

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Disclaimer: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.

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